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Un tempo i casi di morte naturale erano relativamente pochi: ci pensavano le pestilenze, le carestie e le guerre a porre fine all'esistenza dei nostri avi. I rimedi di cui essi disponevano erano per lo più adatti alla cura di malanni di lieve entità, per i quali si ricorreva soprattutto alle "erbe", preparando tisane o decotti. Per le malattie più gravi spesso bisognava rassegnarsi, oppure affidarsi alla magia, la cui importanza nella medicina popolare risultava pertanto fondamentale: le credenze magiche fornivano una consolazione nei momenti critici e, non di rado, contribuivano alla guarigione di disturbi di origine psicosomatica. Nel volume vengono descritte le terapie utilizzate nell'area del lago di Garda e della montagna veronese e vicentina fino al secondo dopoguerra, delle quali si ha notizia grazie a informatori che alla fine del secolo scorso ancora conoscevano e applicavano tali pratiche curative.